In tempi non ancora sospetti intraprendevo gli studi linguistici quando i Licei Linguistici erano solo corsi sperimentali. Erano gli anni '80 e il diploma linguistico sarà riconosciuto solo dalla Riforma Gelmini nel 2010.
Mi auguro che non siano necessari altri 30 anni per far sì che il MIUR riconosca il lavoro dei docenti CLIL, ossia di coloro che insegnano una materia non linguistica in lingua straniera.
Il CLIL (Content and Language Integrated Learning) è un approccio didattico di tipo immersivo che punta alla costruzione di competenze linguistiche e abilità comunicative in lingua straniera insieme allo sviluppo e all’acquisizione di conoscenze disciplinari.
L'approccio CLIL ha infatti il duplice obiettivo di focalizzarsi tanto sulla disciplina insegnata che sugli aspetti grammaticali, fonetici e comunicativi della lingua straniera.
Viste le sue caratteristiche, il CLIL sviluppa nello studente:
- Una maggiore fiducia nella proprie capacità comunicative nella lingua straniera target;
- competenze linguistiche più spendibili, specialmente in attività pratiche;
- Maggiore apertura e disponibilità alla mobilità nell'istruzione e nel lavoro.
Il termine CLIL, introdotto da David Marsh e Anne Maljers nel 1994, è l’acronimo di Content and Language Integrated Learning, apprendimento integrato di contenuti disciplinari in lingua straniera veicolare.
Nell’ambito dell’attuazione della Legge di Riforma, che ha introdotto l’insegnamento in lingua veicolare anche negli ordinamenti scolastici italiani, l’Indire ha rivestito un ruolo cruciale nel Piano di formazione per i docenti DNL (discipline non linguistiche) promosso dalla Direzione Generale per il personale scolastico del MIUR.
L’istituto promuove e accompagna l’introduzione dell’insegnamento in modalità CLIL in Italia attraverso una serie di azioni e iniziative, tra cui:
Il profilo del docente CLIL è caratterizzato dal possesso di competenze linguistico-comunicative nella lingua straniera veicolare di livello C1 e da competenze metodologico-didattiche acquisite al termine di un corso di perfezionamento universitario del valore di 60 CFU per i docenti in formazione iniziale e di 20 CFU per i docenti in servizio.
Questa metodologia si sta diffondendo in maniera capillare in Europa, come testimoniano il Rapporto Eurydice Keydata on Languages at school in Europe (2012) e la Raccomandazione della Commissione Europea Rethinking Education (2012), nei quali la competenza linguistica in lingua straniera è definita una dimensione chiave per la modernizzazione dei sistemi di istruzione europei e la metodologia CLIL è rappresentata come il motore del rinnovamento e del miglioramento dei curricoli scolastici.
L’Indire è, inoltre, il rappresentante italiano di EUN – European Schoolnet , il Consorzio costituito dalla rete di 31 Ministeri europei dell’Istruzione, che promuove una serie di iniziative e progetti su una vasta gamma di tematiche sullo sfondo dell’internazionalizzazione e dell’innovazione, tra cui anche l’insegnamento di contenuti disciplinari in lingua straniera, soprattutto delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Maths) con l’impiego delle tecnologie multimediali e multimodali.