Insieme a Cinecittà la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia resta uno dei più importanti contributi dati dal regime fascista all’arte italiana (1932) che ne fa tutt’oggi il secondo festival cinematografico più antico al mondo.
Alcune foto di quando Venezia, set ricorrente di film indimenticabili delle major statunitense, ospitava i divi di Hollywood e non era invasa e affollata da fiume di turisti mordi e fuggi.
Guardare i film girati nella città lagunare tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso per riconoscere tra le comparse zii, cugini e parenti o sentire gli aneddoti dell’anteprima di capolavori cinematografici proiettati a Venezia o vizi e virtù delle star cinematografiche, conosciute da mia madre quando lavorava come mascherina alla Mostra di Venezia.
C’era chi era tirchio e non ne voleva proprio sapere di dare la mancia, chi molto generoso, chi estremamente cortese, chi maleducato e chi “fuori di testa”. Altro ricorrente racconto su come la costumista Jolanda Addolori, collega di mia madre nei lavori stagionali al Lido di Venezia, riuscì a conquistare il cuore del grande Anthony Quinn, fino a riuscire a convolare a nozze nel 1966.
Una passione per il cinema riscoperta con l’insegnamento, ma trasmessami in modo inconscio dalla persona per me più speciale al mondo.