LA TUA GIUSTIZIA NON E' LA MIA - 2016

Un breve "assaggio"  tratto dal libro di Colombo-Davigo - 2016

SULLA SCUOLA

Gherardo Colombo: «Gli insegnanti sono responsabili del fatto che i loro alunni copino, quanto lo sono i ragazzi stessi, forse anche di più, perché sanno benissimo che cosa accade e non fanno nulla per impedirlo».

Piercamillo Davigo: «Tempo fa mi trovavo negli Stati Uniti e alcuni colleghi mi hanno detto una cosa alla quale non ero disposto a credere. (...) Il professore assegnava ai suoi alunni degli esercizi da fare a casa. Fin qui tutto normale. La particolarità stava nel fatto che erano esercizi "a tempo". Per esempio, mezz'ora. Gli studenti andavano a casa, mettevano il contaminuti sulla scrivania e, giunti  al termine del tempo assegnato, smettevano. (...) Che cosa accade nella scuola italiana se a uno studente viene assegnata una ricerca da fare a casa? In genere si coinvolgono parenti e affini, fino al 15° grado. (...) Mi hanno poi spiegato le ragioni, moltiplici, di una simile "cultura" scolastica. Alcune di scarso rilievo, come il fatto che negli Stati Uniti non esiste il valore legale dei titoli di studi e di conseguenza non conta ciò che sei ma ciò che sai. Altre ancora rimandavano al carattere fortemente competitivo della scuola americana, per cui nessuno ti dà una mano o ti permette di copiare».

SUI DIPENDENTI PUBBLICI

Piercamillo Davigo: «L'articolo 54 della Costituzione (...) prevede che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore». (...) Per i dipendenti pubblici ci si è dimenticati di un "dettaglio", e cioè che (....) pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, come tali, hanno l'obbligo di denuncia dei reati e se non lo fanno commettono un reato».

Gherardo Colombo: «In Italia (e non solo, temo), chi denuncia comportamenti illeciti nel campo della corruzione è considerato una spia. Vuol dire che la mentalità generale (non di tutti, per fortuna, ma di tanti) sta dalla parte dell'illecito e non del lecito. E vuol dire che finché esisterà questa mentalità sarà il denunciante, e non colui che dovrebbe essere denunciato, che sta fuori dal sistema. Anche per questo sono così rare le denunce da parte di pubblici ufficiali che vengono a conoscenza di comportamenti illeciti commessi nel loro ambito lavorativi».

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