La Sardegna ieri (26 luglio) ha perso uno dei suoi uomini migliori. Con Mariano Delogu ho capito per la prima volta che non è l'appartenenza politica a delineare l'uomo, ma le sue idee, il suo savoir faire e la sua onestà.
Lo scorso anno, insegnando anche al Dettori, avevo occasione di incrociarLo più volte coi figli nei pressi del Tribunale, dimagrito, stanco, ma sempre al lavoro con decisione e impegno, e come al solito, salutava garbatamente e affabilmente.
Non era cambiato, sempre il solito gentiluomo che non negava mai l'intervista anche a una giornalista in erba e non discriminava tra le testate giornalistiche. E poi in ultimo quella difesa accorata della statua di Carlo Felice sulle pagine de L'Unione Sarda "Deve restare lì dov'è, nessuno la tocchi (...) La storia è storia e non può essere cambiata". Grande! L'unico che si è esposto e ha osato dire ciò che gli altri pensavano ma scrupolosamente tacevano.